«Senza Xylella e rincari mio padre sarebbe ancora vivo»: le verità di Fedora sul suicidio di Cosimo Negro - CorrieredelMezzogiorno.it

2022-10-14 21:31:46 By : Mr. keith wu

Cosimo Negro. A destra, il messaggio per l’ultima pressa del suo frantoio nel 2016

L’avvento della Xylella , poi l’aumento dei costi ed infine il tragico gesto. Cosimo Negro , per tutti “Cosimino”, cinquantacinquenne di Morciano di Leuca , fino a pochi minuti prima di suicidarsi aveva provato a cercare un nuovo lavoro, un ultimo tentativo per cercare di garantire per sé – ma soprattutto per i suoi cari – un avvenire.

Colonna portante del frantoio di famiglia, avviato dal padre e poi passato nelle sue mani, l’uomo si è tolto la vita il primo settembre scorso, proprio nell’azienda in cui aveva lavorato sin da quando era ragazzino. Dove, a partire dal 2016, aveva iniziato a prendere piede anche la Xylella, che aveva via via seccato tutti quegli ulivi che gli garantivano una produzione di olive locali di quasi 15.000 quintali l’anno.

Fedora Negro con il padre Cosimo

La figlia: «Senza Xylella e rincari papà sarebbe ancora vivo»

«Senza Xylella e rincari, mio padre sarebbe ancora vivo». Ne è certa la figlia Fedora, che affiancava il padre curando la parte amministrativa dell’azienda di famiglia. «Quando la Xylella arrivò anche da noi, era il 2016, la produzione iniziò a rallentare – continua la donna - al punto che la campagna durò meno di un mese. Così dovette dimezzare il numero di dipendenti, passando da 8 a 4, decidendo poi di importare le olive, per sopperire alla mancanza di quelle locali. Per 3 anni abbiamo lavorato così: anche se il lavoro non dava la stessa soddisfazione di prima, si tirava avanti e lui stava bene. Avremmo dovuto riaprire ad ottobre, fino a pochi giorni prima l’avevo aiutato a pulire».

Cosimino Negro avrebbe “accusato il colpo” a maggio scorso, quando i fornitori gli comunicarono che le olive a disposizione sarebbero state la metà degli anni precedenti e che i concimi avevano subito un aumento dei prezzi. La signora Fedora, infatti, prosegue: «Da quel momento in poi cominciò a stare male. Diceva che era ansia, ma diceva anche che si sentiva un fallito e si sarebbe ammazzato a causa dei rincari e del fatto che i nuovi concimi usati per i pomodori, più economici rispetto ai precedenti, non rendevano. Le piante non crescevano. Un giorno notai sul suo collo dei segni strani, così decidemmo di ricoverarlo. Aveva tentato di ammazzarsi, ma la cinghia quel giorno aveva ceduto».

«Lo Stato non ci ha aiutato»

A fronte di una perdita di quasi 300.000 euro complessivi , lo Stato avrebbe riconosciuto all’azienda un indennizzo di 25.000 euro , esclusivamente per le perdite relative al processo di molitura. «Se lo Stato avesse trovato una soluzione già all’inizio – continua la figlia della vittima - molti alberi sarebbero ancora lì e mio padre ancora in vita. Non sarebbero neppure serviti questi miseri fondi, che ci sono giunti dopo 3 anni. Spero che il gesto di mio padre possa essere un campanello d’allarme, per far capire allo Stato che la gente non ha bisogno di soldi, ma di vivere tranquilla e di vivere lavorando dignitosamente . Lo Stato dovrebbe tutelare i cittadini come un genitore tutela un figlio, ma non lo fa».

«Mio padre diceva sempre “questo lavoro ce l’ho nel sangue” - prosegue Fedora - averlo perso è stato per lui come perdere la dignità. Mi auguro che gli imprenditori e i dipendenti, che da qui in poi perderanno il lavoro, non facciano gesti del genere. Anche senza lavoro, tasse e bollette bisogna continuare a pagarle: lo Stato intervenga, c’è il rischio che la tragedia di mio padre sia solo la prima di una lunga serie».

La donna conclude con una promessa: «Ad ottobre dell’anno prossimo, sperando intanto in una soluzione del governo, vorrei riaprire il frantoio. Sono previsti altri aumenti in bolletta già dal prossimo ottobre, ripartire da sola mi fa paura, ma riaprirò. Si chiamerà “Il frantoio di Cosimino ”: lo devo a mio padre, che per l’azienda di famiglia ha dato la vita in tutti i sensi, ancora di più con quel suo gesto».

La newsletter del Corriere del Mezzogiorno - Puglia

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Acquaviva delle Fonti Adelfia Alberobello Altamura Bari Binetto Bitetto Bitonto Bitritto Capurso Casamassima Cassano delle Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Santeramo in Colle Terlizzi Toritto Triggiano Turi Valenzano