Distrutte e poi “rinate”: la triste storia delle nostre spiagge: lontani i tempi d’oro dei grandi guadagni per i concessionari – Il Golfo 24

2022-10-14 21:37:02 By : Mr. Alvin Huang

Critica ed autocritica per i concessionari delle spiagge isolane che tra sfiducia e speranza stanno affrontando la stagione balneare in corso fra disagi logistici e conti sui profitti che non appaiono incoraggianti. Ma si tira avanti già da oggi lo stesso con agosto che non si è fatto attendere (oggi è il 1° del mese), che fa quasi pensare che l’estate dei bagni, quella che resta, non è poi tanto lunga.

Con le forti mareggiate di quest’inverno 2019, la furia delle onde marine, per fortuna ha fatto meno danni degli anni passati, “mangiandosi” poche porzioni di spiagge: da quella di San Pietro, per tutta la lunghezza, al lido purtroppo già ridotto al lumicino rispetto agli anni d’oro di un passato nostalgico che forse non torna più, alla spiaggia della Mandra, salvatasi con qualche scossura di aprile e maggio, fino alla spiaggia del Maronti anch’essa in discreto stato d’uso e frequentata per lo più, dagli ischitani. In pratica, le spiagge del Comune d’Ischia, dove i titolari degli stabilimenti balneari in parte colpiti, vedono davanti a loro una stagione balneare in corso non proprio idilliaca, per gli spazi d’arenile ridimensionati che potranno offrire alla propria clientela. Pertanto non esultano come avrebbero voluto i concessioni balneari che, allo stato dei fatti, hanno tutte le ragioni per essere preoccupati e poco ottimisti per il resto della stagione che si spera possa ribaltare la situazione.

E’ vero, c’è la speranza che il tempo bello senza imprevisti metereologici che possano provocare inattesi danni, potrebbe in buona parte rimettere le cose al loro posto e ridare il sorriso a bagnini e proprietari degli stabilimenti balneari di Ischia e dell’isola intera. Del ripascimento delle nostre spiagge, se ne parla di frequente. Infatti l’isola d’Ischia, poco più di un paio anno fa, avrebbe dovuto ricostruire, con un salutare ripascimento la sua lunga striscia del nuovo litorale per una lunghezza di ben 5.965 metri complessivi. E per farlo, avrebbe dovuto ricorrere agli enormi giacimenti sottomarini del golfo di Gaeta, dove sarebbe andata ad estrarre, attraverso l’utilizzo di una potente nave-draga, la bellezza di oltre un milione e quattrocentomila metri cubi di sabbia.

L’operazione era stata stimata con un costo complessivo di 36 milioni e 863 mila euro, settanta miliardi di vecchie lire. Quindi per l’isola, spiagge nuove a tutto campo in ordine ad una mega operazione di ripascimento sabbioso senza eguali, almeno dalle nostre parti. Le aree interessate erano e rimangono ancora: il lido di Ischia, da San Pietro alla Mandra fino a Cartaromana ed alla Spiaggia degli inglesi; Casamicciola con le spiagge della Marina, Suor Angela, Bagnitielli e Castiglione; Lacco Ameno dal Capitello fino alla spiaggia del Regina Isabella; Forio da Citara alle Pietre Rosse a San Francesco fino a Punta Caruso. Esclusa dal piano ripascimento la spiagge dei Maronti, già trattata anni fa con un insuccesso che fece molto discutere. Naturalmente prima di avviare un’operazione di così grande portata, per restituire tutte le spiagge all’isola come erano una volta, sarebbe stato indispensabile provvedere in primo luogo, alla campagna di protezione dei litorali in oggetto con capaci scogliere frangiflutti al largo, onde evitare che le inevitabili mareggiate avessero distrutto ciò che si sarebbe costruito il giorno prima.

L’esempio ultimo dei Maroniti sarebbe stato di ammonimento ed insegnamento. Il primo dato positivo di questa vicenda è rappresentato dalla comune intesa delle amministrazioni comunali locali con Ischia in testa. Insieme firmarono un protocollo e affidato ai tecnici il mandato di svolgere una prima valutazione sul da farsi. I fondi occorrenti furono richiesti alla regione Campania con il concorso dell’Unione Europea e della Protezione Civile. Definirono “barriere intelligenti” quelle scogliere che dovevano essere costruite al largo delle coste, per proteggere le spiagge e l’intera costa dalle bizze della natura. Ma quella cosiddetta iniziativa…intelligente, è ancora ferma alla firma di chissà quale protocollo. Di scogliere protettive e di sabbia nuova proveniente dal golfo di Gaeta, a tutt’oggi non se ne è sentito più parlare.Purtroppo, la burocrazia canaglia, la malapolitica, le implicazioni, i ritardi o peggio ancora i freni per calcoli politici e quant’altro di negativo sia accaduto ha frenato un processo di crescita in favore della costa ischitana che mai come in questi ultimi tempi, se portato a compimento, avrebbe fatto la felicità dei titolari degli stabilimenti balneari dell’intera isola. Non sono servite le sollecitazioni degli interessati e degli stessi sindaci ischitani presso chi di dovere, alla Regione, per snellire l’iter che consentisse il riavvio delle pratiche fino alla loro completa esplicitazione.

A guardare le nostre spiagge, specie quelle ridimensionate dalle mareggiate di quest’inverno e vederle ridotte chi in massima parte, già da tempo addietro (vedi il Lidio di Ischia), e chi danneggiate solo meno, fa tanta rabbia e tristezza. Prima che si arrivi al rifacimento bisogna innanzitutto proteggerle con capaci scogliere al largo. Se ciò non avviene, sarà una lavoro tutto inutile, ammesso che lo facciano. Le Amministrazioni Comunali isolane sono quasi tutte in agitazione per varie ragioni. Il Comune di Casamicciola è alle prese con dissapori interni fra l’opposizione e il sindaco in carica Giovan Battista Castagna. Il Comune di Ischia ha il suo sindaco distratto dalla guerra alle macchine, dai divisti ed altra roba del genere. Il comune di Forio fronteggia quotidianamente i rituali attacchi inutili al suo sindaco Francesco Del Deo. Il Comune di Lacco Ameno è impegnato invece a seguire il cammino politico del proprio senatore Domenico De Siano e quello del suo Sindaco Giacomo Pascale. Con questi chiari di luna, appaiono molto lontani tutti i buoni propositi per riprendere in mano la situazione delle spiagge. In questo caso, la stagione balneare in corso non farà faville. Oggi che le spiagge isolane non sono più le stesse di prima, e sono disertate dalla clientela straniera che preferisce sempre più la piscina d’albergo, viene da domandarsi se quel piano che prevedeva il ripascimento e il rilancio degli arenili con la sabbia di Gaeta , troverà nell’immediato futuro vera attuazione. Se lo domandano soprattutto i titolari dei vari stabilimenti balneari, oggi un po’ demoralizzati e con la paura di non poter più andare avanti con la tranquillità e i discreti profitti a cui erano abituati. Profitti.

Foto Giovan Giuseppe Lubrano antoniolubrano1941@gmail.com

Un metodo ecologico e poco costoso potrebbe essere quello di riciclare le bottiglie ed i vasetti di vetro. Oggi per il vetro esistono frantumatori di ogni dimensione ed il risparmio per un territorio circondato dal mare sarebbe molteplice perché si eviterebbero gli alti costi del trasporto via mare e nello stesso tempo si rallenterebbe la diminuzione dell’estensione delle coste isolane dovuta all’erosione delle spiagge. Grazie alla straordinaria potenza di madre natura, ad esempio la baia russa nei pressi di Vladivostok detta Glass Beach oggi vanta una delle spiagge più belle che esistano al mondo. Ottenuta con il passare degli anni, dalle onde che hanno «lavato via» birra, vino, vodka dai rifiuti di bottiglie accumulate e che hanno trasformato il vetro colorato in milioni di sassolini levigati, convertendo la zona da off limit ad una attrazione turistica che i visitatori pagano per vedere. Un’ altro caso similare si trova in California sulla spiaggia di Fort Bragg ma anche qui in Campania anticamente si usava buttare in mare i cocci di vetro e di ceramica che hanno dato luogo ad arenili multicolori come ad esempio in Costiera Amalfitana.

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